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Il percorso e lo stile artistico di Fabio Adani verte principalmente su una ricerca che tende verso la rarefazione quasi completa dell’immagine, una pittura silenziosa e mistica, votata all’impalpabilità ed alla trasparenza, costruita su ineffabili tocchi, per rappresentare l’idea, il concetto, prima che la sua concretizzazione verso una trasfigurazione della realtà attraverso un uso calibrato della luce, che pare fuoriuscire dalle opere stesse, come emanazione diretta dell’immagine, e una diluizione materica che aggiunge un senso di ineffabilità all’opera. Una pittura silenziosa, rarefatta, neometafisica, che non vuole descrivere ma evocare, non racconta luoghi o situazioni concrete, ma parte da esse per trascenderle, arrivare ad alludere ad una realtà altra, che è da ricercare soprattutto con un atteggiamento di introspezione, un invito a “guardarsi dentro”, un’indagine sul sè, dove il silenzio e la sospensione sono necessari a far emergere quella luce, che è allo stesso tempo metafora e necessità dell’esistenza, e dove la ricerca di uno spazio “metafisico” non è fuga dalla realtà, ma al contrario, ricerca di uno dei pochi spazi di libertà all’interno della nostra mente e della nostra anima.

L’ uso “non-convenzionale” e calibratissimo della tecnica ad acquerello, e le prevalenti tonalità sull’azzurro con le sue implicazioni simboliche, amplifica ed esalta questa poetica e questa direzione verso la luce e una dimensione “altra”. Nella ricerca poetica dell’autore, ultimamente questa tecnica viene affiancata ed ampliata da soluzioni di medium diverse, quali la grafite, l’acrilico e anche l’elemento scrittura, in una situazione in cui calligrafia, parola ed immagine si fondono ad ampliare le possibilità di indagine e di senso anche attraverso la realizzazione di composizioni multiple, a dittico o a trittico. Ultima soluzione, in ordine di tempo, è la fotografia manipolata pittoricamente che permette un dialogo più profondo tra realtà e immaginazione in una doppia chiave di lettura, tra realtà e “irrealtà”, che può essere sogno, desiderio, immaginazione. 


"Una pittura silenziosa, rarefatta, neometafisica, che evoca brumose atmosfere della bassa padana, riprendendo la sensibilità di Giorgio Morandi, Fabio Adani ricorre ad una texture "bianco su bianco" in cui le ombre più che le immagini,fanno capolino quasi impercettibili"

Luca Beatrice - pagine bianche d'autore


Fabio Adani attua una ricerca che tende verso la rarefazione quasi completa dell’immagine, una pittura silenziosa e mistica, votata all’impalpabilità ed alla trasparenza, e costruita su ineffabili tocchi, per rappresentare l’idea, il concetto, prima che la sua concretizzazione. Adani trasfigura la realtà attraverso un uso calibrato della luce, che pare fuoriuscire dalle opere stesse, come emanazione diretta diretta del quadro, e una diluizione materica che aggiunge un senso di ineffabilità.

Sceglie gli ambienti silenziosi, caratterizzati da apparizioni improvvise e appena accennate, per favorire una ricognizione esaustiva delle possibilità che l’acquerello offre dal punto di vista tecnico e non solo, dato che la sua ricerca va ben oltre la mera tecnica avvalendosi di un implicito sostrato spirituale.

Tracce di presenze non meglio definite, forse un passaggio, sedie vuote ad indicare un clima denso di sospensione e d’attesa, elementi che appaiono come punti di contatto tra mondo esterno e il mondo delle idee, trasfigurato ed onirico, un universo incorporeo e metafisico che costruisce con pochi tocchi fluidi, impalpabili, medium tra l’opera e lo spettatore che viene inglobato all’interno dell’opera alla ricerca di un dialogo possibile.

Francesca Baboni


The path and artistic style of Fabio Adani focuses mainly on a research that tends towards the almost complete rarefaction of the image, a silent and mystical painting, devoted to impalpability and transparency, built on ineffable touches, to represent the idea, the concept, before its concretization towards a transfiguration of reality through a calibrated use of light, which seems to come out of the works themselves, as a direct emanation of the image, and a material dilution that adds a sense of ineffability to the work. A silent, rarefied, neo-metaphysical painting, which does not want to describe but evoke, does not tell about places or concrete situations, but starts from them to transcend them, to allude to another reality, which is to be sought above all with an attitude of introspection, an invitation to "look within", an investigation into the self, where silence and suspension are necessary to bring out that light, which is at the same time a metaphor and a necessity for existence, and where the search for a "metaphysical" space is not escape from reality, but on the contrary, search for one of the few spaces of freedom within our mind and soul.

The "unconventional" and highly calibrated use of the watercolor technique, and the prevailing shades of blue with its symbolic implications, amplify and enhance this poetics and this direction towards light and an "other" dimension. In the author's poetic research, lately this technique is supported and expanded by solutions of different mediums, such as graphite, acrylic and also the writing element, in a situation in which calligraphy, word and image come together to expand the possibilities. of investigation and meaning also through the creation of multiple compositions, diptych or triptych. The last solution, in chronological order, is the pictorial manipulated photography which allows a deeper dialogue between reality and imagination in a double interpretation, between reality and “unreality”, which can be dream, desire, imagination.


A silent, evanescent, neometaphysics, painting which evoke the atmosphere of his lands echoing the sensibility of Giorgio Morandi, Fabio Adani apply a "white on white" texture where the shadows, more than images, appears almost imperceptibles.

Luca Beatrice - pagine bianche d'autore


Fabio Adani carry-out an inquiry which goes nearby an almost complete disappearing of the image, a silent and misthyc painting, impalpaple and transparent, built on light and ineffables signs, to represent the idea, the concept more than his concretness. Adani transfigure reality through a calibrete use of the light, that seems shine out from the picture, like a direct emanation, and a material diluition that adds more sense of ineffability.

The author choose silent places, characterized by unexpected apparitions, to provocate an emersion of a spiritual substance, and he show the many possibility that the watercolour technic offer, used in a very difficult and unique way;

Vague traces of objects, people, maybe a landscape, empty chairs, to evoke an atmosphere full of suspension and waitness, elements which appears like a connction between the real word and the ideal's word, a transfiguration, an oneiric word, a metaphysic and incorporeal dimension, built by few fading and fluid signs, medium between the picture and the observer, that is accompany into the work, creating an intense and possible dialogue.

Francesca Baboni